Johnny

Ivan Iannacci – Johnny

Milano, 1992, nasce Ivan Iannacci, mentre i Green Day pubblicano il loro secondo album “Kerplunk”, ad oggi uno dei loro più grandi successi.
Ivan dagli studi di chitarra sia acustica che elettrica nell’adolescenza, inizia a suonare in numerose band del panorama musicale milanese degli ultimi 10 anni. Dopo aver studiato canto moderno, si avvicina al mondo del teatro musicale nel 2012 grazie a un workshop con l’attore e regista di musical Paolo Barillari. “American Idiot” è il suo debutto nel teatro musicale professionale.

Cosa vuole dire per te rivoluzione?

La vita di tutti i giorni è già rivoluzione. Guardare in faccia la realtà e andare contro corrente. Aprire gli occhi. Tanta gente guarda, ma non vede, o fa finta di non vedere? Si comincia da qui.

Quale frase delle liriche senti più vicino a te e al tuo mondo e perché?

“It says: Home is where your heart is / But what a shame / ‘Cause everyone’s heart doesn’t beat the same / It’s beating out of time”
Questa frase riesce a colpirmi ogni volta che la sento, anche dopo 10 anni che conosco “Jesus of Suburbia”. Essere fuori posto è strano: ti senti solo e allo stesso tempo speciale. La parte dolorosa è accorgersi di quanta gente non la pensa come te e non cerca nemmeno di capirti, con uno sguardo ti assegna un’etichetta e decide di non andare più a fondo di così, senza guardare se ci sia altro sotto la superficie.

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