Daniele Volpin – Miguel
Asti, 1980, nasce Daniele Volpin. Daniele debutta professionalmente nel musical in “Pinocchio il grande Musical” di Compagnia della Rancia, regia di Saverio Marconi, nelle tournée Internazionali in Corea e USA; nella tournée Italiana interpreta il ruolo di Arlecchino. Per Warner Bros España, al Parque Warner, è Link in “Hairspray”, è Danny in “Let’s Rock’n’Roll”; a Movieland partecipa come performer a “Le avventure di Zorro”, ”Blues Brothers” e “Illusionist”. In teatro interpreta Mario in “Asfissia”, regia di Erika di Crescenzo, con cui partecipa al Festival del Teatro Regio di Torino. Interpreta Puck in “Sogno di una notte di mezza Estate” e Demetrio in “Romeo e Giulietta”. E’ aiuto regista di David Rausa per “Panni Stesi Show” e “Game Theatre”, regista di spettacoli prodotti dal Teatro San Massimo di Verona e drammaturgo: dopo “Io sono un Mostro” e “Copacabana Cafè”, “Mystic India”, fortunato spettacolo di ispirazione bollywoodiana, in scena per 4 anni alle Isole Canarie. Il suo lavoro più significativo è la versione originale di “Psychiatric Circus” spettacolo di nouvelle cirque, in tournée in Italia da oltre 18 mesi.
Cosa vuole dire per te rivoluzione?
La più grande rivoluzione che ogni uomo può, e dovrebbe, fare è rendersi conto che, dentro di sé, ha una parte rivoltante di cui si dovrebbe liberare. Se ogni uomo dal più potente al più misero si accorgesse di questo, e avesse il coraggio di tentare di liberarsene… inizierei a credere all’Eden.
Quale frase delle liriche senti più vicino a te e al tuo mondo e perché?
“I beg to dream and differ from the hollow lies / This is the dawning of the rest of our lives / On holiday”.
Siamo manipolati in tutte le scelte che facciamo dalle Multinazionali, dalla Politica, dalla Religione. Non siamo più in grado di decidere senza essere influenzati dai pensieri di altre persone, senza cercare consensi. Ricevere attenzioni, essere accettati e amati da questa società è diventato un bisogno. Siamo prodotti già scaduti, lavoratori non pagati, genitori assenti. Facciamo parte di una catena di montaggio. Dove sono l’individualità e l’ originalità? Scusatemi ma “Io voglio permettermi di sognare e di non essere d’accordo con le vostre grandissime balle. È l’alba delle nostre vite.”